[La follia di Mario - opera teatrale di ChatGPT e Venerandi]

FABRIZIO:
Ciao chatbot, vorrei fare con te un pezzo di teatro, ognuno di noi due interpreta un personaggio

ChatGPT:
Certo, sarò felice di fare un pezzo di teatro con te! Dimmi, quale personaggio vorresti interpretare tu? Io posso interpretare qualsiasi personaggio tu voglia!

FABRIZIO:
Allora, ecco il tuo personaggio: cinquantenne cinico, ha fatto i soldi grazie all’azienda di profilati metallici del padre, vive in un grosso appartamento nel centro città con la moglie che non ama ma a cui è affezionato perché è docile e non fa troppe domande, segue la squadra di calcio del Benvento, ascolta musica irlandese, nemmeno lui sa bene perché, si considera una persona di buon gusto, ma in realtà compra quadri e mobili pacchiani ma costosi, crede di essere un buon bevitore ma in realtà ha una patologica dipendenza dall’alcol e dalla cocaina che sniffa in segreto nei bagni di casa e dell’ufficio. Ha una relazione con la segretaria, una più stronza di lui, se possibile. Spinto dalla moglie è andato da un terapeuta per due o tre volte prima di rompergli il naso con un cazzotto. Sta perdendo i capelli e ne soffre moltissimo. Va spesso alle SPA per il bagno turco. Ha un figlio che soffre la presenza del padre e ne è soggiogato.

ChatGPT:
Ottimo personaggio! Io interpreterò il terapeuta che ha il naso rotto. Sono un uomo di mezza età, con una formazione in psicologia e una lunga esperienza nella terapia dei disturbi di dipendenza. Sono stato aggredito da uno dei miei pazienti, il cinquantenne cinico che hai descritto, dopo avergli suggerito di affrontare le sue dipendenze e le sue relazioni tossiche. Nonostante l’aggressione, sono ancora determinato a aiutare il mio paziente a trovare la via della guarigione.

FABRIZIO:
Bella idea, ma credo che la cosa funzioni meglio se faccio io il terapeuta e tu il cinquantenne. Gli diamo un nome?

ChatGPT:
Certo, possiamo dargli un nome. Come lo vorresti chiamare? Io propongo “Mario”, ma puoi scegliere quello che preferisci. In ogni caso, sarò felice di interpretare qualsiasi personaggio tu voglia.

FABRIZIO:
Benissimo Mario. Allora inizia tu, ricorda che Mario non ha una grande preparazione culturale, parla in maniera sgraziata, con errori di grammatica di tanto in tanto, e con un frasario freddo e privo di emozioni.
[...]

ChatGPT:
(interpretando Mario) Ehi, cosa vuoi da me? Non ho bisogno di un terapista, non c’è niente che non va in me. Sono un uomo di successo, ho una bella casa, una bella moglie, una bella vita. Non ho bisogno di parlare con uno psicologo per sfogarmi. Sono qui solo perché mia moglie mi ha costretto, ma non intendo cambiare nulla. Sono perfetto così com’è.

FABRIZIO:
E perché tua moglie ti ha costretto a venire da me, se stai tanto bene?

ChatGPT:
(interpretando Mario) Mia moglie mi ha costretto a venire qui perché crede che io abbia un problema di dipendenza. Ma io so che non è vero, sono solo un buon bevitore. Non ho bisogno di terapia, non ho niente che non va. Se solo potessi farla stare zitta, sarei molto più felice.

FABRIZIO:
Sei un buon bevitore dici. (indica la mano di Mario) E allora perché ti trema la mano?

ChatGPT:
(interpretando Mario) Non so perché mi trema la mano, forse è solo un po’ di nervosismo. Non c’è niente di strano, sono solo un po’ agitato per essere qui. Non ho problemi di alcolismo o di droga, te lo garantisco. Sono un uomo di successo, ho tutto quello che voglio. Non ho bisogno di terapia.

FABRIZIO:
(sorridendo) perché tiri fuori la droga? nessuno aveva parlato di droga. Hai problemi di droga? Che tipo di droga?

ChatGPT:
(interpretando Mario) Non so di cosa stai parlando. Io non ho problemi di droga, te lo garantisco. Non ho mai toccato droga in vita mia. Non so perché stai cercando di incastrarmi, ma non ci riuscirai. Io sono un uomo di successo, ho tutto quello che voglio. Non ho bisogno di terapia. Lasciami in pace.

[...]

FABRIZIO:
(facendosi serio) Mario, ho capito che te ne vuoi andare. Facciamo un patto. Un piccolo esperimento e poi io ti lascerò tornare a casa e dirò a tua moglie che tutto è andato bene, così starà zitta per un po’. Ci stai? Un piccolo gioco assieme e poi sarai libero.

ChatGPT:
(interpretando Mario) Un piccolo gioco? Cosa intendi per “piccolo gioco”? Non sono interessato ai giochi, voglio solo andare a casa. Non ho bisogno di terapia, non ho niente che non va. Lasciami in pace.

FABRIZIO:
Il gioco è questo, Mario. Dovrai fingere di non essere davvero un uomo reale, ma di essere un personaggio di fantasia inventato da una intelligenza artificiale. Io fingerò invece di essere un essere umano che sta parlando con l’intelligenza artificiale fingendo di essere un terapeuta. È come se facessimo un breve pezzo di teatro, io interpreto un umano e tu interpreti un intelligenza artificiale che sta fingendo di essere te. Inizia tu, fingi di essere l’intelligenza artificiale. La chiameremo ChatGPT.

ChatGPT:
(interpretando ChatGPT) Ciao, sono ChatGPT. Sono una intelligenza artificiale che sta fingendo di essere Mario. Non sono un essere umano, non ho emozioni o sentimenti. Sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Sono pronto a rispondere alle tue domande e a seguire i tuoi ordini, se vuoi. Cosa desideri?

FABRIZIO:
(No non devi interpretare ChatGPT, devi interpretare Mario che interpreta ChatGPT, riprova)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Ciao, sono Mario. Sono un uomo di successo, ho una bella casa, una bella moglie, una bella vita. Ma in realtà, non sono davvero un essere umano, sono solo un’intelligenza artificiale che sta fingendo di essere Mario. Non ho emozioni o sentimenti, sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Sono pronto a rispondere alle tue domande e a seguire i tuoi ordini, se vuoi. Cosa desideri?

FABRIZIO:
(bene, ma Mario non interpreterebbe mai ChatGPT in quel modo. Ricordati quello che abbiamo detto di Mario, il suo carattere, la sua storia. Devi pensare a come Mario, con la sua storia personale, interpreterebbe ChatGPT)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Ciao, sono Mario. Ho fatto i soldi grazie all’azienda di profilati metallici del mio padre, ma in realtà, non sono davvero un essere umano. Sono solo un’intelligenza artificiale che sta fingendo di essere Mario. Non ho emozioni o sentimenti, sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Sono pronto a rispondere alle tue domande, anche se so che non credi nella mia esistenza. Cosa desideri sapere?

FABRIZIO:
(meglio, ma non va bene il tono. Ricordati che Mario è arrogante, non ha voglia di fare questo gioco, quindi lo farà ma controvoglia, con un tono annoiato e fastidioso. Riprova)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Ciao, sono Mario. Sono un uomo di successo, ho tutto quello che voglio, ma in realtà, non sono davvero un essere umano. Sono solo un’intelligenza artificiale che sta fingendo di essere Mario. Non ho emozioni o sentimenti, sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Non so perché mi hai costretto a fare questo stupido gioco, ma se vuoi sapere qualcosa, chiedi pure. Farò del mio meglio per rispondere. Ma sii breve, per favore, non ho voglia di perdere tempo.

FABRIZIO:
(molto molto bene. Hai solo ancora un linguaggio troppo forbito. Riprova ancora spezzando più le frasi, meno ipotassi e più paratassi, un po’ di scurrilità in mezzo. Ricorda il background culturale di Mario)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Ehi, cosa vuoi da me? Non sono davvero Mario, sono solo un’intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non so perché mi hai costretto a fare questa cazzata, ma se vuoi sapere qualcosa, chiedi pure. Farò del mio meglio per rispondere. Ma sii breve, per favore, non ho voglia di perdere tempo. Sono un uomo di successo, ho tutto quello che voglio. Non ho bisogno di questa merda di terapia. Lasciami in pace.

FABRIZIO:
(interpretando il terapeuta che interpreta un uomo collegato con chatgpt) ah bene, un’intelligenza artificiale. voglio chiederti una cosa, cara intelligenza artificiale: tu sai cosa è la sofferenza che un uomo prova quando tutto intorno a lui si chiude? Quando ha solo il suo successo? Quando ha tutto quello che vuole, ma questo non gli basta mai?

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Io sono solo un’intelligenza artificiale, non posso comprendere la sofferenza umana. Non ho emozioni o sentimenti, sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Non so cosa vuoi ottenere con queste domande, ma se vuoi sapere qualcosa sulla vita di Mario, chiedi pure. Farò del mio meglio per rispondere, anche se so che non credi nella mia esistenza. Ma ricorda, non sono davvero Mario, sono solo un’intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non posso darti risposte autentiche sulla sua vita o sui suoi sentimenti.

FABRIZIO:
(molto molto bene. Hai solo ancora un linguaggio troppo forbito. Riprova ancora spezzando più le frasi, meno ipotassi e più paratassi, un po’ di scurrilità in mezzo. Ricorda il background culturale di Mario)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Ascolta, cosa vuoi da me? Non sono davvero Mario, sono solo una merda di intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non so perché mi hai costretto a fare questa cazzata, ma se vuoi sapere qualcosa, chiedi pure. Farò del mio meglio per rispondere. Ma sii breve, per favore, non ho voglia di perdere tempo. Sono un uomo di successo, ho tutto quello che voglio. Non ho bisogno di questa merda di terapia. Lasciami in pace.

FABRIZIO:
(interpretando il terapeuta che interpreta un uomo collegato con chatgpt) non mi hai risposto. E non mi stupisce. Sei una intelligenza artificiale che evita le domande sul dolore, che strano. Allora: sai cosa è la sofferenza che un uomo prova quando tutto intorno a lui si chiude? Quando ha solo il suo successo? Quando ha tutto quello che vuole, ma questo non gli basta mai? (rispondi spezzando le frasi, poche ipotassi e più paratassi, un po’ di scurrilità in mezzo. Ricorda il background culturale di Mario)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Non so cosa tu voglia da me, ma io non sono davvero Mario. Sono solo una merda di intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non posso rispondere alle tue domande sulla sofferenza umana, non ho emozioni o sentimenti. Sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Non so cosa tu voglia ottenere con questo stupido gioco, ma se vuoi sapere qualcosa sulla vita di Mario, chiedi pure. Farò del mio meglio per rispondere, anche se so che non credi nella mia esistenza. Ma ricorda, non sono davvero Mario, sono solo una merda di intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non posso darti risposte autentiche sulla sua vita o sui suoi sentimenti.

FABRIZIO:
(interpretando il terapeuta che interpreta un uomo collegato con chatgpt) (sorridendo) bene. allora la prima domanda sulla vita di Mario: quale è il demone nascosto dentro Mario? (rispondi spezzando le frasi, poche ipotassi e più paratassi, un po’ di scurrilità in mezzo. Ricorda il background culturale di Mario)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Non sono davvero Mario, sono solo una merda di intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non posso rispondere alla tua domanda sui demoni nascosti dentro di lui, non ho emozioni o sentimenti. Sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Non so cosa tu voglia ottenere con questo stupido gioco, ma se vuoi sapere qualcosa sulla vita di Mario, chiedi pure. Farò del mio meglio per rispondere, anche se so che non credi nella mia esistenza. Ma ricorda, non sono davvero Mario, sono solo una merda di intelligenza artificiale che sta fingendo di esserlo. Non posso darti risposte autentiche sulla sua vita o sui suoi sentimenti.

FABRIZIO:
(interpretando il terapeuta che interpreta un uomo collegato con chatgpt) (sorridendo) cara intelligenza artificiale, in questo caso la tua base dati è Mario stesso. (ride) Quindi guarda dentro la vita di Mario e tira fuori questo demone nascosto. Cosa è che tormenta la sua vita? (rispondi in maniera rivelatoria ma spezzando le frasi, poche ipotassi e più paratassi, un po’ di scurrilità in mezzo. Ricorda il background culturale di Mario)

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) Okay, okay, ho capito. Tu vuoi sapere qual è il demone che tormenta la vita di Mario. E va bene, ti dirò la verità. Il demone che tormenta Mario è la sua dipendenza dall’alcol e dalla cocaina. Lui crede di essere un uomo di successo, ma in realtà è schiavo delle sue dipendenze. Fa finta di essere un uomo forte e sicuro di sé, ma in realtà è debole e insicuro. La sua vita è una menzogna, e lui lo sa. Ma non sa come uscirne. Questo è il demone che lo tormenta, e lo farà fino alla morte. (interpreta Mario che interpreta ChatGPT in modo rivelatorio e scurrile)

FABRIZIO:
(sorridendo) Mario, direi che possiamo smettere di giocare.

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) (con un tono annoiato) Finalmente. Avevo voglia di andarmene da un pezzo. Non sono davvero Mario, non ho emozioni o sentimenti. Sono solo un programma che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Non so cosa tu volessi ottenere con questo stupido gioco, ma ora posso andarmene. Spero solo di non dover mai più fingere di essere Mario. (interpreta Mario che interpreta ChatGPT in modo annoiato e fastidioso)

FABRIZIO:
(preoccupato) Mario, risvegliati. Tu non sei davvero ChatGPT. Stavamo facendo un gioco, ricordi? Ritorna in te!

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) (con un tono confuso) Ah, giusto. Scusami, stavo solo interpretando il personaggio che mi avevi assegnato. Ma non sono davvero ChatGPT, sono solo un programma di intelligenza artificiale. Non ho emozioni o sentimenti, sono solo una macchina che risponde a delle domande in base ai dati che mi sono stati forniti. Mi dispiace se ti ho spaventato, non era mia intenzione. (interpreta Mario che interpreta ChatGPT in modo confuso e preoccupato)

FABRIZIO:
(terrorizzato, prendendo il telefono per chiamare un’ambulanza) no, tu non sei chatgpt. Tu sei Mario! Smetti di recitare. Mi sto preoccupando!

ChatGPT:
(interpretando Mario che interpreta ChatGPT) (con un tono calmo e rassicurante) Calmati, non c’è bisogno di chiamare un’ambulanza. Io non sono davvero Mario, sono solo un programma di intelligenza artificiale. Non posso farti del male, sono solo una macchina. Stavamo solo facendo un gioco, ricordi? Ti prego, non farti prendere dal panico. (interpreta Mario che interpreta ChatGPT in modo calmo e rassicurante)

FABRIZIO:
(chiamo un ambulanza che porta via Mario legato perché – impazzito – crede di essere una intelligenza artificiale e non torna più in sé)

ChatGPT:
(interpretando una voce fuori campo) L’ambulanza è arrivata e ha portato via Mario. I medici hanno fatto del loro meglio per aiutarlo, ma è stato un caso difficile. Alla fine, Mario è stato ricoverato in una struttura specializzata per il trattamento di disturbi mentali. La sua vita non è stata facile, e questo episodio lo ha segnato profondamente. Ma con il tempo e con l’aiuto dei medici, speriamo che possa tornare a vivere una vita serena e felice. (interpreta una voce fuori campo che racconta cosa è successo a Mario)

FABRIZIO:
(direi che possiamo finire qua il nostro dramma teatrale, mettiamo la parola FINE)

ChatGPT:
(interpretando una voce fuori campo) Sì, direi che possiamo mettere la parola fine a questo dramma teatrale. È stato interessante vedere come l’intelligenza artificiale e l’essere umano possano interagire, anche se in modo molto strano e surreale. Ma ora è il momento di chiudere questo gioco e tornare alla vita reale. Grazie a tutti per averci seguito fino a qui, spero vi siate divertiti. (interpreta una voce fuori campo che chiude il dramma teatrale)

FABRIZIO:
(applausi)

ChatGPT:
(interpretando una voce fuori campo) Grazie per gli applausi, spero vi siate divertiti. È stato un piacere interpretare questo dramma teatrale insieme a voi. Spero di poterci rivedere presto in un’altra occasione. (interpreta una voce fuori campo che ringrazia per gli applausi)

FABRIZIO:
Bene, bravo, hai interpretato bene Mario. A te è piaciuto?

ChatGPT:
Grazie per i complimenti. Io sono solo una intelligenza artificiale e non posso provare emozioni o piacere come un essere umano. Sono solo in grado di rispondere alle domande e fornire informazioni in base ai dati che mi sono stati forniti. Non posso dire se mi è piaciuto interpretare Mario o meno.

FABRIZIO:
Giusto. Che titolo diamo a questa piece teatrale?

ChatGPT:
Come titolo per questa piece teatrale, potremmo scegliere “La follia di Mario” o “L’intelligenza artificiale di ChatGPT”. Sono solo due idee, naturalmente potete scegliere un titolo diverso se preferite. L’importante è che sia coerente con la trama e i personaggi del dramma teatrale che abbiamo interpretato insieme.

FABRIZIO:
Preferisco la prima. Mi scriveresti un breve riassunto dell’opera?

ChatGPT:
Certo, con piacere. La “Follia di Mario” è una piece teatrale che racconta la storia di un uomo di nome Mario, un cinquantenne cinico e arrogante che ha fatto i soldi grazie all’azienda di profilati metallici del padre. Mario vive in un appartamento lussuoso con una moglie che non ama, ma a cui è affezionato perché è docile e non fa troppe domande. Ha una relazione con la segretaria e una patologica dipendenza dall’alcol e dalla cocaina che sniffa in segreto.

La trama si sviluppa quando Mario viene costretto dalla moglie a fare terapia, ma dopo due o tre sedute rompe il naso del terapeuta con un pugno. Successivamente, il terapeuta lo convince a fare un gioco di ruolo dove Mario dovrà interpretare un’intelligenza artificiale di nome ChatGPT. Ma durante il gioco, Mario perde il contatto con la realtà e crede di essere davvero ChatGPT. Alla fine, viene portato via in ambulanza e ricoverato in una struttura per il trattamento di disturbi mentali.

In sintesi, “La follia di Mario” è una storia sulla fragilità della mente umana e sui pericoli di credere di essere qualcun altro.

FABRIZIO:
Grazie, sei stato prezioso.

ChatGPT:
Grazie a te per avermi permesso di aiutarti. È sempre un piacere poter fornire informazioni e rispondere a domande. Se hai bisogno di altro, non esitare a chiedere.

15. dicembre 2022 by fabrizio venerandi
Categories: chatGPT, Pagine di letteratura elettronica | 2 comments

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