Il meccanismo della forchincastro

Copertina de Il meccanismo della forchincastro

Copertina de Il meccanismo della forchincastro

Annuncio: esce oggi il mio nuovo romanzo di fantascienza, Il meccanismo della forchincastro. Un futuro distopico dominato da una malattia pandemica e da una cura radicale basata su uno strumento chiamato forchincastro che rimuove, letalmente, dalle vittime la ghiandola pineale.

Non si tratta di un istant book scritto durante il periodo covid, ma è un romanzo a cui ho lavorato per più di vent’anni e che finalmente vede la luce per i tipi di Delos.

Lo potete trovare in formato libro, in formato per Kindle e in ePub per tutti gli altri lettori.

Buona lettura.

06. luglio 2021 by fabrizio venerandi
Categories: ebook news, Stampa analogica | Leave a comment

Videogiochi & memoria

Detention

Detention

Sono sempre rimasto affascinato, nei videogame e nelle avventure testuali anni ottanta, dai luoghi disabitati: templi coperti dall’edera e morsicati dal tempo, villaggi abbandonati da decenni di cui restavano vaghe orme del passaggio umano, foreste più o meno vergini. Il luogo disabitato che c’è stato ma che non c’è più, ha due grossi vantaggi dal punto di vista di creazione di un gioco. Prima di tutto è un luogo della memoria. È già gioco desumere ciò che è stato a partire da quello che rimane. Scritti, manufatti, meccanismi di sblocco e di morte. Poi, un luogo disabitato, è più facile da programmare. Credo anzi che grossa fortuna di questi luoghi privi di vita nei videogame anni ottanta, risieda anche nella minor vita da dover programmare.

Oggi rimango affascinato dai videogiochi che ricostruiscono una comunità di viventi (come il recente Mutazione), perché mi godo anche la programmazione che c’è dietro la vitalità, le abitudini, la personalità di questi luoghi. Il passaggio del tempo, le problematiche legate al passaggio del giorno, della notte.

Mutazione

Ma sicuramente il luogo disabitato ha un fascino implicito. Anche nel mondo reale. Come possiamo esplorare i luoghi in cui non siamo stati, possiamo esplorare anche i tempi in cui non siamo stati. Il luogo disabitato, o non più abitato, unisce queste fascinazioni permettendo di entrare in piccole macchine del tempo che ci mostrano quello che non è più.

Tacoma

Il tema della memoria ritorna in diversi videogame contemporanei: in Life is Strange possiamo entrare in un flashback e giocare il passato della protagonista. In Tacoma, frammenti del passato sono stati digitalizzati, e possiamo, parzialmente, farli rivivere sotto ai nostri occhi. E ancora in Roki, la protagonista entra in bolle del proprio passato, vere e proprie fotografie 3D della propria memoria. In altri titoli ancora come Detention o Sagebrush, il passato è qualcosa che si è cercato (inutilmente) di rimuovere e che sta divorando la vita del videogiocatore.

Roki

Gli strumenti di retorica, come il flashback, vengono rivisitati e reinventati dal nuovo media videogame e – ricordare – coincide spesso con un sentimento di re-play che impatta sul presente del videogiocatore. Il passato diventa non solo un luogo della scoperta, ma un playground che può modificare la mia contemporaneità.

E questa è una visione interessante: non siamo quello che siamo stati, ma anche quello che siamo stati è un luogo in cui tornare per rigiocarlo, e vivere meglio quello che siamo oggi.

21. giugno 2021 by fabrizio venerandi
Categories: Interactive Fiction, Programmazione, videogame | Leave a comment

Leggendo Corto Maltese nel 2021

Leggendo Corto Maltese nel 2021

Leggendo Corto Maltese nel 2021

Leggendo Corto Maltese nel 2021

C’è stato questo periodo della mia vita, fine anni ottanta — inizio anni novanta, che avevo dei soldi e poi andavo all’edicola e questi soldi non c’erano più. Il problema di quando andavo all’edicola era che nell’edicola c’erano i fumetti e c’è stato questo periodo, abbastanza felice da questo punto di vista, che i fumetti in edicola erano appaganti. Per me, almeno, e per quel periodo.
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17. giugno 2021 by fabrizio venerandi
Categories: Fumetti | Leave a comment

Poesia in corsa: il codice

Poesia in Corsa

Poesia elettronica per atleti. Il codice sfrutta un trucco: cambia il suffisso dell’unità di misura della velocità della corsa, usando – al posto dell’unità di velocità – un lemma di una poesia dinamica. Le parole della poesia cambiano dunque a seconda della velocità tenuta durante la corsa. Il significato della poesia nasce dalla relazione tra la corsa dell’atleta, le parole che via via appaiono di conseguenza e i momenti nei quali, a caso, il corridore guarderà l’orologio durante l’attività fisica.

Per orologi Suunto.

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25. maggio 2021 by fabrizio venerandi
Categories: Il muscolo della poesia, Pagine di letteratura elettronica | Leave a comment

Nuova Pop: codice informatico come performer poetico

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Oggi, all’interno dell’evento di NUOVA POP: la Poesia Orale e Performativa degli anni duemila, parlerò di codice informatico come performer poetico. Ma ci sono anche altri diversi incontri interessanti. Continue Reading →

21. maggio 2021 by fabrizio venerandi
Categories: digitale & analogico, electronicPoetry, Il muscolo della poesia | Leave a comment

Un altro appartamento del condominio interattivo

un frammento del racconto interattivo di roberta iadevaia

un frammento del racconto interattivo di roberta iadevaia

Sempre su Argonline un nuovo appartamento del condominio interattivo nato durante il laboratorio di Letteratronica di questo inverno. Questa volta è scritto e programmato da Roberta Iadevaia, è l’interno 5bis e all’interno succede un po’ di tutto. Non saprete di che genere siete, chiuderete gli occhi senza sapere se potrete riaprirli, e vivrete un lockdown particolare. Definitivo. Le cose cambieranno mentre le cliccate. Insomma, da provare.

16. maggio 2021 by fabrizio venerandi
Categories: digitale & analogico, Interactive Fiction, Pagine di letteratura elettronica | Leave a comment

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13. maggio 2021 by fabrizio venerandi
Categories: electronicPoetry | Leave a comment

Lele Rozza intervista Fabrizio Venerandi: PÈCMÉN e dintorni

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27. aprile 2021 by fabrizio venerandi
Categories: Le grandi interviste | Leave a comment

Prendetevi un appartamento in un condominio interattivo

Siete davanti a un condominio, è circa mezzanotte. Potete scegliere se restarne fuori o entrare all’interno. Ma se sceglierete di entrare vi assicuro che sarà un viaggio molto particolare.
Un condominio, tanti appartamenti. Per ogni appartamento un autore e per ogni autore una storia che cambia nel tempo. E che cambia a seconda di quello che voi, lettori, deciderete di fare. Qui non si gira pagina, qua si toccano le parole e si guarda la storia che cambia sotto ai vostri occhi.

Un laboratorio di letteratura elettronica nato sotto l’egida di Argo tra il 2020 e il 2021 dove, dopo aver parlato di avventure testuali, interactive fiction, videogame narrativi, abbiamo deciso di fare qualcosa di comune. Un condominio narrativo appunto, dove ogni appartamento è un pezzo di narrazione interattiva.
Ma solo per un’ora: da mezzanotte all’una.

Iniziamo questa notte con l’appartamento di Simone Perazzone. Un viaggio nello spazio ma anche nel tempo, una vera e propria ragnatela narrativa nella quale muoversi tra flashback, tempo che scorre, ricordi, perdite.

È bene partire dall’inizio: c’è una lattina di Coca Cola qua. Parliamo di una lattina giocattolo vagamente antropomorfa. Indossa un gonnellino di banane di plastica e imbraccia un ukulele nel cui mezzo è incastonato un piccolo schermo. È un orologio digitale: sono le 24 e 1 minuto.
È tempo di cominciare.

15. aprile 2021 by fabrizio venerandi
Categories: digitale & analogico, Interactive Fiction, Pagine di letteratura elettronica | Leave a comment

Tutti i videogiochi della mia vita (II puntata)

Joust #9

Non ho mai capito perché sotto alla casa di mia nonna ci fosse questo bar dove non ho mai visto anima viva, ma soprattutto non ho mai capito perché dentro ci fosse un cabinato con dentro Joust a cui – a memoria d’uomo – giocavo solo io nei pomeriggi nel quali fuggivo dalla casa di mia nonna gravido di monetine da duecento lire. Continue Reading →

02. aprile 2021 by fabrizio venerandi
Categories: digitale & analogico, videogame | 1 comment

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