Ci sono giornate che sembrano non finire mai. Mi pare di essere chiusa in quest'aula dall'inizio dei tempi ad ascoltare l'incessante monotono mormorio delle lezioni.
Anche gli altri non sembrano in gran forma: c'è chi tiene lo sguardo vitreo fisso in avanti, chi sorregge il mento con i polsi, chi ha la testa ciondolante con gli occhi semichiusi.
Sì, lo so, ho scelto io questo corso; sono argomenti che mi interessano, ma ogni tanto non mi spiacerebbe qualche distrazione, un po' di evasione.
Vorrei avere la fantasia di Jean, che riesce a immaginarsi interi mondi guardando un frammento d'osso recuperato da uno scavo.
Se non altro in quest'ultima ora abbiamo il professor Dufour che è un tipo simpatico, anche se ha ricoperto tutte e tre le lavagne di formule scritte in calligrafia minutissima.