Il 2020 sarà l’anno degli ebook
Parlavo con un amico che qualche settimana fa chiedeva notizie dal mondo degli ebook. Cosa è successo a questa rivoluzione che doveva cambiare il modo di leggere?
In parte ho risposto negli anni passati con il post tradizionale che scrivo ogni primo dell’anno: la lettura digitale è in realtà già parte di noi; quello che state leggendo è scrittura digitale. È scrittura digitale quello che scrivo su Facebook, è narrativa elettronica il mondo dei videogiochi narrativi, testuali e non.
Ma non sono ebook. Che è successo agli ebook? Perché ci sono così pochi ebook simili al mio Poesie Elettroniche in giro per gli store?
Perché non c’è mai stato questo tanto agognato “anno degli ebook”? La rivoluzione del libro digitale non è mai arrivata? Non arriverà mai?
Prima di rispondere premetto una cosa: non ho mai avuto il desiderio di azzeccarla. Non scrivo di quello che sarà il futuro della scrittura con la sfera di cristallo e doti di preveggenza. Preferisco dire alcune cose che ho visto da vicino in questi dieci anni, con le cose che ho fatto nel mondo dell’editoria digitale.
- tecnicamente, i formati per fare ebook, sono un mezzo disastro. In tutte le loro versioni sono un accrocchio di specifiche nate per fare pagine web, adattate alla ben e meglio per fare ebook. La sovrastruttura creata da IDPF sopra i sistemi di marcatura per il Web è stata carente, debole e confusa.
- i programmi per leggere ebook sono un mezzo disastro. Le specifiche vengono regolarmente disattese, il supporto è disordinato e gli investimenti per le applicazioni sono insufficienti. Non esistono killer application per la lettura digitale, in nessuna piattaforma, per nessun sistema operativo. Sembra che gli sviluppatori abbiano una coperta corta e dove uno copre l’altro lascia scoperto.
- nessun editore ha fatto investimenti importanti per formare lo stato dell’arte della letteratura digitale. Tutto lo sforzo è stato impiegato per digitalizzare alla ben e meglio il catalogo dei propri libri e per continuare a creare porting digitali di libri pensati solo ed esclusivamente per la carta. Il goal era quello di avere più ebook possibili nel motore di ricerca di Amazon. Per poi lamentarsene.
- i grossi distributori/player come Apple o Amazon sono – paradossalmente – i primi ad avere inserito un grosso freno a mano. Hanno usato i propri formati proprietari, le proprie applicazioni di lettura e i propri DRM per rallentare qualunque sviluppo degli ebook che non fosse quello del porting digitale di libri di carta.
- gli autori, i critici, gli operatori culturali che hanno a che fare con i libri, tranne rare, meravigliose eccezioni, non sanno trattare cose che non siano libri. Di fronte a qualcosa che fa poesia e narrazione che non ha pagine che si sfogliano, sono perduti. Fingono di non vedere. Se possono scriverne, ne scrivono male.
- la creazione di un ambiente di creazione di letteratura digitale, a cui sta lavorando oggi il W3C, arriverà al termine di un lungo processo. A queste nuove specifiche seguiranno ulteriori scarti, altri freni a mano, altre mancate implementazioni. Non ci sarà un anno degli ebook.
- chi fa oggi veri ebook, sono realtà marginali, piccoli editori settoriali, enti pubblici, autori illuminati. A più di dieci anni dall’arrivo degli ebook, fare ebook che siano nativi digitali è ancora attività di sperimentazione e di nicchia.
- la scolastica sarebbe potuta essere una delle teste di ponte per la creazione di ebook davvero digitali. Non è così, per così tanti motivi che preferisco non entrare nemmeno nel discorso. Zaini gonfi e pedalare.
- i lettori di ebook sono spesso i primi a ritrarsi indietro di fronte a qualcosa che non sia la riproduzione del loro amato libro di carta. Il feticcio creato dalla rilegatura di pagine di carta è talmente forte che anche i lettori digitali si rivelano in realtà più conservatori degli amanti dell’odore della carta.
Quindi? Non mi stupisco più di niente. Per me potrebbe domani cambiare tutto, ma l’impressione che ho oggi è di una serie di serpenti che stanno mordendosi la coda vicendevolmente e che queste morsicature, sostanzialmente, gli stiano bene. Finché non succederà qualcosa di grosso che tocchi tutti gli attori di questo panorama, l’ebook resterà a rosicchiare anno dopo anno margini della sua percentuale. Continuando a fingere di essere un libro di carta per non farsi scoprire.