Niente pixel nel mio ebook, grazie
Oggi ero in uno studio che stava lavorando ad alcuni ebook e uno dei grafici mi mostra del CSS per ebook che una casa editrice gli aveva dato come modello per alcuni ePub che erano in lavorazione.
Inizio a leggerli e ho il solito giramento di testa. Ancora oggi, a più di otto anni dall’arrivo degli ebook in Italia, circola una tipografia impropria. Sostituite a impropria un qualunque termine a vostro piacimento che io non posso scrivere nel mio blog.
Ad esempio, ad un certo punto, mi imbatto in diversi margini e valori di rientro prima riga con valori in pixel. Non è la prima volta. Mi è capitato anche di trovare ebook di grosse case editrici nazionali con i valori di dimensione font in pixel.
Il grafico nota il mio malessere e mi chiede se sto bene e io dico no e indico con un dito i pixel. Lui mi chiede, ah, ma è sbagliato usare i pixel come unità di misura nel CSS?
Lo scrivo allora qua nel mio blog: sì. Se state facendo un ebook, e volete farlo bene, non usate come unità di misura i pixel. Perché?
Perché i pixel non sono un unità di misura proporzionale e – paradossalmente – nemmeno assoluta. Se io dico che dopo una immagine voglio un margine di 100 px
io non ho la più pallida idea di quanto sarà poi nel mondo reale questa dimensione.
Questo perché il pixel non ha una dimensione. Il pixel è il punto minimo di uno schermo, un piccolo pallino luminoso, o inchiostrato nel caso degli ebook. Ma io, creatore di ebook, non so quanti ce ne siano nel dispositivo di lettura, e nemmeno quanto sia grosso questo pixel.
Infatti ogni dispositivo ha una dimensione diversa e come se non bastasse, anche a dimensioni uguali, ha una diversa densità di pixel per pollice (ppi
): un tablet Android trovato omaggio nel fustino del detersivo avrà una densità di pixel minore rispetto ad un iPad retina ultimo modello made in Cupertino.
Cosa intendo per densità di pixel? Intendo dire che in un centimetro lineare del tablet low-price trovato nel detersivo ci saranno una cinquantina di pixel. Nel monitor per desktop che sto utilizzando ora ce ne saranno poco più di trenta. Nell’iPad lo stesso centimetro lineare ne conterrà più o meno un centinaio.
Senza toccare il discorso della qualità della lettura, questo significa che se io do un margine di 100 pixel a una immagine, otterrò un margine di due centimetri nel tablet a bassa risoluzione, meno di un centimetro in quello ad alta densità di pixel, quasi tre nel mio monitor per desktop.
Immaginatevi cosa succede quando i valori in pixel sono molto bassi, cinque o dieci pixel di margine o di rientro: in alcuni dispositivi semplicemente scompaiono.
Quindi: non usate pixel per dare valori a spazi che in un ebook vanno sempre e solo gestiti con valori relativi. Saranno invece vostri amici em
, %
e tutte le altre unità di misura che si relazionano alle dimensioni fisiche del device di lettura utilizzato.
Quanti pixel dovranno ancora essere versati prima che gli editori si decidano ad investire in ebook più belli dei libri di carta?