Il futuro non è mai come te lo saresti aspettato
Anno nuovo, nuovo testo nerd a cui ho avuto la fortuna di collaborare. Questa volta si tratta di un progetto prodotto dallo storico Blue Bottazzi incentrato sulla storia meno recente di Apple, quando ancora si chiamava Apple Computer. Il titolo è Il futuro non è mai come te lo saresti aspettato e per ora si può trovare su Amazon.
Non è solo un libro ma un vero progetto di scrittura condivisa, firmato da diversi attori che la storia della Apple l’hanno vissuta tutta per tanto, tanto tempo. Da Enrico Colombini, allo stesso Blue Bottazzi, dal sottoscritto a Enrico Lotti, da Giuseppe Turri a Fabrizio Re Garbagnati e Michele Pizzi, con i contributi finali di Carolina Bottazzi, Settimio Perlini, Stefano Porta e Marco Bambini.
Musicisti, medici, architetti, programmatori, PR, giornalisti: il punto di vista cambia continuamente dando una narrazione sfaccettata dell’oggetto che rimane al centro della narrazione di tutti: Apple, o meno, i suoi computer.
È un libro in cui l”ok boomer” è all’ennesima potenza. Levato l’intervento di Carolina Bottazzi che dà il suo punto di vista da “nativa digitale”, tutti gli altri interventi sono scritti da persone che hanno programmato con l’AppleSoft Basic dell’Apple II, che hanno toccato e usato l’Apple IIGS, che hanno visto nascere i primi Macintosh, che hanno lavorato nell’era Wozniak, Jobs, Sculley, Splinder, Amelio e di nuovo Jobs.
Chi prima, chi dopo, tutti hanno iniziato a usare macchine Apple in quel periodo dell’era computer in cui Apple faceva principalmente computer ed era una società di nicchia.
Per questo è un libro dannatamente “nerd”, che si pone agli antipodi degli altri libri Apple usciti in questi ultimi anni. Non c’è in questi racconti un compiacimento nel descrivere la Apple di questi anni, la Apple vincente sul mercato e quella che finalmente è riuscita ad avere quote di mercato transnazionali.
Anzi: c’è semmai la constatazione che questo passaggio, da Apple Computer a Apple, abbia portato una perdita, una sconfitta. Per decenni queste persone hanno sostenuto, amato, lavorato con un marchio impresso addosso e quando questo marchio è diventato mainstream, ecco, alcuni si sono resi conto che la realizzazione di quel sogno di informatica per tutti, ha dovuto sacrificare alcune delle parti più belle per realizzarsi.
C’è un clima di rimpatriata di persone che raccontano la loro esperienza con Apple e che – di fronte alla Apple di oggi – mostrano un grande rispetto, ma scarso entusiasmo.
È un testo pieno di amore per Apple, ma in un certo senso è un testo che ridimensiona la portata della visione di Apple stessa, racconta di un periodo che sembrava uno dei tanti che avremmo vissuto e che – a posteriori – si è dimostrato essere unico e irripetibile.
Un libro che – se avete avuto un computer Apple prima degli inizi del 2000 – non dovrebbe mancare nella vostra libreria.
su mac dal 1988, conosco, per averli letti fin da quei tempi tutti gli autori, come potevo non prenderlo?