Una foresta di voci
Dopo due giorni di lavoro (e grazie all’aiuto di primogenito per gli algoritmi più importanti) ho scritto una poesia elettronica che da tempo avevo in mente di realizzare.
Si tratta una foresta di 37 alberi che generano parole. Ci si muove dentro, ad occhi chiusi, solo grazie all’aiuto delle voci, o utilizzando una mappa che ci segnala la nostra posizione all’interno della foresta.
La voce è di Maria Cecilia Averame che gentilmente me la cedette per una poesia sonora una ventina di anni fa.
La foresta funziona, per ora, con Google Chrome e Firefox.
Tenendo premuto il pulsante del mouse si cammina in avanti, muovendo il mouse sulle estremità destra e sinistra della finestra ci si volta da una parte o dall’altra.