Suffragette in Riot nel 1908
Avevo parlato qualche tempo fa di questo videogioco chiamato Riot, Civil Unrest (2017) di Leonard Menchiari che simula gli scontri in piazza tra antagonisti e forze dell’ordine. Si tratta di una simulazione che ho mostrato spesso in classe e nei laboratori di letteratronica, perché è un esempio importante di come il videogioco possa essere utilizzato per conoscere le ragioni degli scontri di piazza avvenuti negli scorsi decenni, entrare a contatto con avvenimenti di storia contemporanea rivivendone le fasi di conflitto.
È quindi con una certa sorpresa che qualche giorno fa ho scoperto, in un thread su Mastodon, dell’esistenza di un inaspettato antenato di Riot, Civil Unrest.
Sto parlando di Suffragetto, un gioco in scatola del 1908~ che racconta gli scontri in piazza tra polizia e suffragette: così erano chiamate le donne che all’inizio del secolo si battevano per il diritto di voto femminile.
Il gioco è un invenzione del Women’s Social and Political Union ed è giocabile da due giocatori. Il primo muoverà le suffragette che dovranno cercare di evitare la polizia, entrare nel House of Commons per fare valere i propri diritti e contemporaneamente evitare che la polizia entri nell’Albert Hall disperdendo con la forza le donne. Il secondo giocatore muoverà la polizia che avrà ovviamente il compito opposto.
Se la polizia blocca una suffragetta, questa può essere presa e portata in carcere. Di contro la suffragetta può mandare un poliziotto in ospedale usando tecniche di Jiu-Jitsu (!). Vince chi per primo fa entrare sei pedine nella zona protetta dagli avversari.
Se siete interessati a rivivere il gioco nel 2022, potete comperarlo o stamparlo gratuitamente da questo sito.
Penso che possa essere un gioco da portare in classe e fare giocare ai ragazzi di quinta, non tanto per i concetti espressi dal gioco, ma perché credo sia importante mostrare come alcune grandi lotte per i diritti sociali siano passate anche attraverso la simulazione, il gioco e il divertimento. Giocare è fare politica, e serve per discutere e fare circolare informazione.
Da secoli.