iBooks impara la larghezza delle immagini
Dopo qualche test penso di poter affermare a cuor leggero che l’ultima versione di iBooks, l’applicazione di Apple per leggere ebook, corregge uno dei suoi bug più fastidiosi nella gestione delle immagini in ePub. Lo fa con quasi cinque anni di ritardo, il che la dice lunga sull’attenzione che la casa di Cupertino dedica alle potenzialità ebook del proprio tablet. In pratica fino a poco tempo fa, ilwidth
applicato a una immagine era il più delle volte disatteso. Non si poteva dire, ad esempio, che una immagine doveva essere mostrata al 50% della dimensione dello schermo. Comunque Ibooks la avrebbe mostrata alla sua grandezza “naturale”.
Il baco aveva costretto a ingegnosi escamotage, come quello di inserire l’immagine in un altro elemento, applicare un width
all’elemento padre, e successivamente applicare un width
100% all’immagine figlia. L’escamotage funzionava fintanto che iBooks non avesse dovuto allargare l’immagine oltre le sue dimensioni “naturali” in pixel. In quel caso iBooks allargava l’immagine fino alla dimensione natuale in pixel dell’immagine stessa e poi si fermava, creando grossi fastidi nel caso – ad esempio – l’immagine dovesse essere centrata e mantenere un valore percentuale rispetto alla larghezza dello schermo. Detta semplice, l’immagine si scentrava. <temperapunte mode="on">
Ricordo anche – per inciso – che alcuni difensori apple ad oltranza mi dissero che no, non era un bug. Era una feature. Apple non voleva che l’immagine perdesse di qualità sgranandosi oltre la sua risoluzione base. Ecco, allora diciamo che Apple ha corretto la sua feature </temperapunte>
.
In tutte le belle storie c’è un però. In questo caso il però è dato dal fatto che non sappiamo quante persone godranno di questo upgrade.
L‘unico modo di aggiornare iBooks infatti è quello di aggiornare l’intero sistema operativo. Chi non potesse o non volesse farlo continuerà a vedere le immagini fuori asse o fuori dimensione rispetto al testo circostante.
L’escamotage di cui sopra rimane quindi – ancora per un po’ di tempo – una prassi lungimirante.