Qualcosa sui videogiochi e la narrativa interattiva
L’altra cosa di cui parlerò di tanto in tanto per raccontarlo, perché penso sia un testo interessante e abbordabile per molti, è il mio Manuale di Letteratura Elettronica, da poco uscito per i tipi di Argo.
Intanto cosa non è: non è un saggio accademico di analisi del fenomeno. Il termine “manuale” ha l’idea di qualcosa che si prende in mano per fare qualcosa. E ancora, per contraddirmi immediatamente: non è un manuale tecnico sui linguaggi o sulle tecnologie utilizzate per fare letteratura elettronica.
L’idea che avevo in mente nell’imbastire questo manuale era triplice:
- andare dai tanti scrittori e lettori di narrativa tradizionale (ma anche docenti…) e mostrargli che esiste un mondo enorme che si sta sviluppando in questi anni, un mondo che io definisco di “nuova narrativa” e che utilizza il computer per raccontare storie, in modi e con linguaggi che vanno oltre l’oggetto fisico libro;
- mostrare a chi pensa che la letteratura elettronica sia una piccola cosa di nicchia di pochi appassionati un po’ fuori di testa (vero) che in realtà non è così: un nuovo media ha assorbito le tante istanze della letteratura elettronica e sta producendo oggi dei veri e propri capisaldi di questa nuova narrativa, “abitati” da milioni di persone, e questo media è il videogioco;
- fare emergere un filo rosso che lega un determinato modo di fare videogame, un modo – appunto – che inizialmente sfrutta la narrativa per il gioco per arrivare – talvolta – al paradosso opposto, ovvero di sfruttare il gioco per la narrativa, un cammino che inizia negli anni settanta con le avventure testuali e che oggi è diventato il pane quotidiano di tanti progetti indie.
Il libro quindi parla di meccaniche base del raccontare con l’interattività, il creare mondi, rompere pareti, gamificare storie e lo fa usando esempi continui, il cuore del libro è una carrellata di videogame di cui – di volta in volta – viene fatto emergere un elemento dirompente rispetto allo stesso mondo dei videogiochi che viene rivoluzionato come quello della narrativa.
Non un libro di game desing puro, ma che dice – questo sì – qualcosa sul narrative game design, indicando anche qualche tool di sviluppo elementare per chi non ha mai scritto un videogame (Twine soprattutto).
Insomma, insomma, un libricino digitale che ci tengo e sono piuttosto contento che il team di Argo mi abbia aiutato a mettere assieme e dentro ci sono anche delle chicche, l’intervista ad alcuni programmatori di videogame narrativi come Lifeline e Portal (quello della Activision) e qualche mio racconto in prima persona di Necronomicon, il primo videogame multiutente online italiano, a cui avevo lavorato con Alessandro Uber alla fine degli anni ottanta.
Sfogliatelo, guardatelo, leggetelo, parlatene, grazie.
(Lo si trova qua).