Il 2016 sarà l’anno degli ebook?
Tra annunci di flop, numeri in crescita, vaticini e lettura delle interiora, gli ebook sono ancora qua. Cosa gli succederà nel 2016?
A livello tecnologico, potrà sembrare poco affascinante, ma cercheranno di essere più potenti e di trovare più compromessi con il mondo della carta stampata.
Il 2016 è infatti l’anno in cui l’IDPF si pone come obiettivo la pulizia e il consolidamento del formato EPUB3, attraverso una sua nuova revisione numerata EPUB3.1
Ad oggi non sappiamo esattamente cosa ci sarà e cosa non ci sarà nell’EPUB3.1, ma possiamo azzardare che non ci saranno rivoluzioni epocali (anche perché gli attuali lettori EPUB3 ancora oggi arrancano a mantenere le promesse minime del formato) ma piuttosto l’immissione di strumenti per la creazione di EPUB sofisticati, dal punto di vista della saggistica, dei fumetti e delle riviste.
Uno degli aspetti più importanti è sicuramente legato al supporto delle Open Annotation, ovvero una specifica (in realtà non circoscritta ai soli ePub) che permetta di inserire, esportare, importare le annotazioni fatte da chi sta leggendo i contenuti digitali. Si tratta di un enorme passo avanti per la lettura digitale, non solo per colmare il vuoto tra annotazione digitale e cartacea (oggi l’annotazione di testi digitali è per molti aspetti più povera e limitata rispetto a quella analogica), ma per fornire strumenti che superino quella tradizionale. Immaginatevi, per dire, di stare studiando un testo, di annotarlo fittamente, e di incontrarvi con un’altra persona che sta studiando lo stesso testo. E di scambiarvi vicendevolmente tutte le note, aumentando il vostro ebook dell’esperienza di lettura dell’altro lettore. Moltiplicate ora la cosa per tutte le persone che stanno leggendo lo stesso testo, e di lavorarci sopra. Il bengodi dei metadati. Una formalizzazione di tutto questo aiuterà senz’altro lo sviluppo di un settore che in ebook soffre una strumentazione inadeguata.
Sempre nel campo delle informazioni è importante il lavoro per gli strumenti paratestuali, glossari e indici. Ad oggi i glossari e gli indici che creiamo per i nostri ebook sono agglomerati di link, ma non esiste una formalizzazione che dia informazione ai lettori-software che quello che stiamo marcando è una voce glossario, o un indice alfabetico. Queste specifiche forniscono questi strumenti: una maggiore semantica per aumentare gli elementi formalizzati dei nostri testi.
Altre specifiche riguardano una sorta di compromesso con le fonti editoriali tradizionali. Si tratta di specifiche il cui futuro è forse meno pacifico delle prime, come quelle delle Multiple-Rendition Publications che dovrebbero gestire le molteplici modalità di lettura che un testo potrebbe avere a seconda della device su cui sono lette, inglobando al suo interno anche modalità fixed e reflow. O quelle destinate alla gestione di spostamenti in zone della pagina, per saltare ad esempio da una vignetta all’altra di un fumetto (una modalità già attiva nei comix Kindle).
Tante altre le richieste fatte per l’EPUB3.1 (tra le quali la possibilità di avere dei dati localstorage comuni tra i diversi file che compongono un ebook) che probabilmente solo in piccola parte troveranno spazio in queste specifiche che dovrebbero essere pronte per ottobre 2016.
La grossa domanda è: quanti lettori di ePub saranno in grado di usare queste formalizzazioni per dare a chi legge un’esperienza di lettura migliore? Ad oggi, tranne i rari lettori ebook android based aperti ad Google Play, EPUB3 resta confinato nei soli tablet, aumentando la percezione che EPUB3 sia solo multimedialità e rallentando quello che dovrebbe invece essere un formato per qualunque device, anche e-ink, sia per la maggiore semantica utilizzabile, sia per la presenza di elementi scriptabili (a cui IDPF dedica nuove specifiche ad hoc).
Anche se mancano, a mio modesto avviso, ancora alcune cose basilari per la costruzione di documenti digitali, come il superamento della sola lettura lineare, queste specifiche fanno ben sperare per un consolidamento reale del formato, o per una rapida morte per inutilizzo.
La verità è la fuori, viene infatti da pensare leggendo queste specifiche e sapendo che il soggetto più forte nella vendita di ebook (Amazon e il suo Kindle) non ne è interessato e che, fuori dall’IDPF, il W3C sta continuando il suo lavoro per la definizione di pubblicazioni digitali, a prescindere dal formato ePub.
Il 2016 non sarà forse l’anno degli ebook: ci vorrà ancora tempo perché si crei un qualcosa che non è un libro, non è un sito web, non sono dati grezzi di un database, non sono metadata personali del lettore, ma sono tutte queste cose assieme. Omogenee.
Però sarà lo stesso un bel 2016, o almeno così mi dice il mio venditore di almanacchi.