Infetto: un ebook game (?) pieno di zombie

Continua con questo post l’indagine sull’interactive fiction consumer, ovvero prodotti editoriali che si basano su letture non lineari: ebook game, narrazioni interattive, testi nativi digitali. Dopo l’intervista agli autori di Lifeline, questa volta tocca a un prodotto ebook in italiano (anche se in traduzione): Infetto.

Infetto è un ebook di James Schannep, pubblicato in Italia da Catnip edizioni. Disponibile in formato ePub e per Kindle, Infetto è un testo che – quanto a struttura narrativa – potrebbe benissimo essere una polistoria.

Lo stile

Copertina Infetto

Diciamo subito che la scrittura di James Schannep è molto di genere, bada principalmente ad essere efficace. Il suo scopo è tenere il lettore agganciato alle storie che si possono creare a partire dalla prima, mantenendo una certa coerenza narrativa qualunque sia il suo svolgimento. Non si tratta nemmeno di una scrittura ludica: Infetto non ha punteggi, o dadi da tirare. Non è un gioco, quanto una storia che si può leggere in diverse maniere. Il testo, anche per il tema, non può non ricordare Can You Survive the Zombie Apocalypse? di Max Brallier, testo a bivi anch’esso di natura narrativa, uscito nel 2011.

Forse il testo di Brallier era stilisticamente più sostenuto, mentre lo stile di James Schannep è altalenante, ma funzionale. Alterna alcune parti un po’ frettolose, ad altre in cui le descrizioni e i personaggi sono, se non credibili, perlomeno immersi in una atmosfera da fiction americana, che non manca di avere momenti coinvolgenti. La parte forse meno riuscita è incidentalmente proprio l’incipit, in cui l’introduzione dell’intera ambientazione è poco verisimile, anche nelle scelte proposte al lettore.

La polistoria

Ci sono diversi spunti interessanti in Infetto per quel che riguarda la narrativa interattiva e lo sviluppo di una poli-storia. Il primo l’ho già anticipato: non ci sono punteggi, né gaming in senso stretto. Infetto è un romanzo, o una serie di racconti intrecciati ambientati nel mondo degli zombie. Il godimento non viene da battaglie e oggetti da raccogliere, ma dalla lettura e dalla curiosità di muoversi letteralmente in una apocalisse zombie. Il secondo momento di interesse è quello del punto di vista del narratore. Durante le diverse letture dell’ebook mi è capitato di finire in pasto agli zombie e di morire. Il romanzo è finito. In una occasione però lo zombie che mi ha attaccato e morso, è stato a sua volta ucciso. Qui la grande idea di Infetto: il mio personaggio, cioè io, non muore, ma diventa uno zombie, si trasforma. E il libro continua: da quel punto in poi cambia radicalmente la prospettiva di lettura. Non sono più un sopravvissuto in una apocalisse zombie, ma sono uno zombie il cui scopo è quello di uccidere e divorare carne fresca senza essere ucciso dagli umani. Il cortocircuito è estremamente interessante, soprattutto quando il mio personaggio zombie si ritrova a vivere avvenimenti che avevo già vissuto (in altre letture) da umano, incontrando personaggi che durante le precedenti letture mi erano amici e compagni, e che ora sono invece mie prede. A livello di gioco narrativo la cosa è tutt’altro che banale.

L’ebook

L’ebook è di discreta fattura, ci sono alcune trascurabili imprecisioni dovute probabilmente al fatto che si tratta di una prima edizione (alcuni link – ad esempio – non sono sottolineati) e al tool che penso sia stato utilizzato, Calibre, non sempre facile da gestire. Ma durante la lettura non ho avuto problemi di navigazione e i link, una volta riconosciuti, mi hanno sempre portato dove dovevano.

Una frase

Vedi una silhouette umana strisciare insidiosa verso di voi, ma è più piccola del normale. Quando è abbastanza vicina, ti rendi conto che è un giovane Boy Scout, lontano dal suo gruppo. La situazione ti dà da pensare: si sarà perso prima o dopo di diventare uno zombie?

Ti allontani dall’albero, sollevi l’ascia, e ti prepari a svolgere l’ingrato compito. Anche se è un non-morto, uccidere un bambino è sbagliato. Ma diventa più facile quando ti rendi conto che, se non lo fai, cercherà di guadagnarsi la medaglia Nutrirsi dei Viventi.

05. ottobre 2016 by fabrizio venerandi
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