Il digitale ha vinto sui libri
Ieri ho condiviso su Facebook l’ennesimo post, scritto da un non addetto ai lavori, sul fatto che i libri hanno ucciso gli ebook. Ho linkato l’articolo perché è un po’ la quintessenza delle boiate che si continuano a scrivere sul mercato degli ebook e su quello dell’editoria in genere.
Per prima cosa: se vuoi scrivere un post che parla di come i libri hanno ucciso gli ebook, che è un tema che tocca diversi professionisti che su queste cose ci campano, come minimo devi documentarti e portare dei dati concreti di quello che stai dicendo (no, la marca del tuo laptop o dello smalto usato durante la scrittura del pezzo non fanno parte di questa categoria).
Dire che il libro si è ripreso perché c’è stato un +1 del fatturato, e poi scrivere qualche riga dopo che però il numero dei lettori si è contratto e tacere un terzo dato, ovvero che il prezzo di copertina dei libri si è alzato, significa avere difficoltà ad unire con delle linee i numeri: si vendono (meno) libri a un prezzo più alto di prima a meno persone. Se questo è un segnale della ripresa spero di non vedere quelli della caduta.
Passiamo poi all’hardware: Kindle ha perso perché non ha appeal e ha le custodie di similpelle arancione. Se poi lavori su uno schermo tutto il giorno alla sera non hai voglia di leggere su un altro schermo. Molto meglio il libro di carta, una vera e propria “doccia bollente per gli occhi”. Più o meno queste, in sostanza, le tesi portate nell’articolo contro gli ebook.
In genere non sparo sulla croce rossa, ma ogni tanto è necessario: scrivere una serie di cose del genere, ombelicali, non è corretto se per lavoro vuoi scrivere. Non so nemmeno da dove cominciare: Kindle non è l’ebook reader, è uno dei più venduti ma non è l’unico e non è il migliore. Scrivere un intero articolo sull’argomento citando come unico modello il Kindle, soprattutto se si parla di estetica, è fare un cattivo lavoro. Significa, nel migliore dei casi, non avere mai visto, usato, letto gli altri. Io leggo migliaia di pagine di ebook l’anno e il Kindle lo uso solo come sottobicchiere.
Mettere poi sullo stesso piano gli schermi di desktop, portatili e smartphone e quelli a inchiostro elettronico degli ebook reader, che usano una tecnologia completamente diversa, attenzione non un po’ diversa, completamente diversa, significa non sapere di cosa si sta parlando.
Potrei andare avanti, ma meglio se mi fermo qua.
La verità è meno spettacolare di qualche post occasionale: stiamo vivendo un periodo di transizione tecnologica. Le informazioni, i linguaggi, la comunicazione, la narrazione stanno abbandonando la scrittura analogica, per diventare digitali. Il digitale ha già vinto sul libro, da decenni: ogni singola parte che concorre alla creazione, pubblicazione, stampa, promozione del libro è fatta in digitale.
Interi settori che un tempo vivevano solo di carta, oggi vivono o sopravvivono grazie solo al digitale. Anche il post citato in apertura che declama la bontà della lettura su carta, esiste solo in digitale.
Se prendessi soldi per ogni volta che qualcuno, negli ultimi sette anni, mi ha detto che gli ebook erano morti e che l’ebook reader, come oggetto, aveva i mesi contati (non gli anni eh, i mesi) sarei ricco. Invece, per quanto siamo ancora lontanissimi dall’avere lo stato dell’arte per quel che riguarda la lettura continuativa, le tecnologie si stanno affinando, continuano ad uscire nuovi modelli che migliorano e rivedono la modalità di lettura su schermi statici, si aprono nuove strade come quelle destinate all’universitaria con ebook reader con schermi A4 e stylus per annotazioni e sottolineature.
La strada è segnata da tempo e – credo – siamo fortunati di vederne in corso d’opera gli errori, gli sviluppi, le potenzialità.
“Io leggo migliaia di pagine di ebook l’anno e il Kindle lo uso solo come sottobicchiere”.
Bhe, a questo punto sono curioso, che dispositivo usi?
Onyx M96